Alberto Zino
Seminario di Psicanalisi Critica
2014 - 2015
Per la clinica della psicanalisi
1. Che cos’è un analista?
Da mercoledì 15 ottobre 2014
Via Giordano Bruno 13, 50136 Firenze
Tre serie di otto lezioni l’una, il mercoledì dalle 18.30 alle 19.45.
Iscrizione gratuita per gli studenti universitari
e per gli analisti in formazione in Psicanalisi Critica.
E’ possibile iscriversi a seminario iniziato, la ricerca è permanente.
A causa dei posti limitati, è necessaria la prenotazione.
Il lavoro degli archivi
1 Lei
2 L’inconscio non si vede
3 L’oggetto discorsivo
4 L'esercizio di un Altro su di me
5 Sentirsi sentire
6 Ghiandole sessuali maschili migranti
7 Il segreto c'è solo per tradirsi
8 Il visto vuoto
Che cos'è un autore?
9 Non c'è nessuno
10 Il punto di vista di Dio
11 Insopportabile uscire alla luce
12 Amore ricambiato, impercettibili indizi
13 Regole di passaggio
14 Ho incontrato un vampiro
15 La mancanza del pensiero
16 Un luogo di tracce non in elenco
L'arte misteriosa della psicologia
17 La doppia iscrizione
18 Il mormorio senza nome
19 Il linguaggio è strutturato come un inconscio
20 I tagliatori di trecce
21 La quarta persona
22 Un certo appello al fuori
23 Come debordare
24 Un saluto a venire
Letture e commenti
Freud, Studi sull’isteria
Freud, L’interpretazione dei sogni
Freud, Introduzione alla psicoanalisi
Freud, La tecnica della psicoanalisi
Laplanche-Pontalis, Enciclopedia della psicanalisi
Chemama-Vandermersch, Dizionario di psicanalisi
Lacan, Gli scritti tecnici di Freud
Lacan, La direzione della cura
Rescio, Formazione, analisi e finitudine
Winnicott, Gioco e realtà
e
Blanchot, L’infinito intrattenimento
Barthes, Comment vivre ensemble
Derrida, Stati d’animo della psicanalisi
Foucault, Mal fare, dir vero
Heidegger, Essere e tempo
Nancy, L’adorazione
Deleuze, Il sapere
Ci sono persone che studiano Psicologia o già la esercitano, che vorrebbero confrontarsi con la psicanalisi per chiedere a lei cosa fare con una storia clinica all'inizio, quando il dolore, come ogni volta, è il momento per cominciare.
Ci sono persone che studiano Filosofia e vorrebbero incontrarsi con la psicanalisi, per domandarle cosa accade quando il pensiero, nella nobiltà della sua critica, incontra la vertigine di una domanda appassionante e inquieta.
Ci sono persone preparate in Antropologia, nelle Scienze sociali e dell’educazione, che potrebbero chiedersi cosa ha da dire la psicanalisi sulla loro formazione e sul loro agire, alle prese con un disagio crescente, una comunicazione sempre più difficile e una faticosa democrazia.
che cos’è un analista?
«Quella di farsi psicanalizzare è per lo psicanalista un'esigenza a cui è sempre pronto a sottostare per tradizione; meno volentieri sottopone all'analisi ciò che sa e la forma in cui lo sa: come si può psicanalizzarsi del proprio sapere e in questo sapere stesso? Eppure se la psicanalisi è diventata una «scienza oggettiva» come le altre, se ha la pretesa di descrivere e di determinare la realtà interiore del soggetto, di manovrarlo con ricette sperimentate e di riconciliarlo con se stesso rendendolo complice di formule soddisfacenti, tutto ciò si spiega non solo con la naturale tendenza delle cose, col bisogno di certezza, col desiderio di immobilizzare la verità per poterne disporre comodamente, insomma col bisogno di avere qualcosa di meglio di una scienza di second'ordine: bisogna anche tener conto della profonda ansietà provocata nell’analista dalla parola errante che egli suscita, ansietà che tenta di placarsi col ricorso ad un sapere prefabbricato, con la fiducia nel valore esplicativo di qualche mito, ed anche con l'illusione che, al di là del linguaggio, si entri realmente in rapporto con la vita intima del soggetto, con la sua storia vera, con tutto un ciarpame futile e pedante da aggrovigliare e dipanare a volontà per non trovarsi esposti (in un ignoto rapporto di disuguaglianza) con quella parola vuota - vuota anche quando è piena - che chiede solo di essere ascoltata. Del resto è risaputo che in molti casi la psicanalisi è diventata soprattutto una disciplina complementare, e che molti di quelli che la praticano non esitano a servirsi degli abituali procedimenti di osservazione clinica. Forse è inevitabile. Ma come non vedere che così il «rapporto» proposto da Freud è distrutto nella sua essenza? Come sperare di riconciliare in sé la psicanalisi che vi mette sempre in questione nella vostra stessa funzione di osservatore, di pensatore sapiente o parlante, e la psicanalisi che improvvisamente diventa l'affermazione ingenuamente assoluta di un sapere scientificamente certo mirante a spiegare una realtà oggettivamente determinata?».
(Maurice Blanchot, L’infinito intrattenimento, p. 317).